Apple: pratiche e ambizioni per costruire devices ad impatto zero.

 

Apple è ormai da oltre un decennio un colosso in campo di devices tecnologici, specialmente per quanto riguarda la telefonia, e trovare degni rivali che possano superarli in termini di prestazioni e design è pressoché impossibile.

 

I lati oscuri del noto brand

Anche la Mela, come tantissimi altri marchi, ha conosciuto tempi bui.

Per diversi anni, il brand ha ricevuto forti accuse da molteplici ONG americane, contrarie allo sfruttamento dei minori per l’estrazione del cobalto nelle miniere congolesi: non sono state poche le vittime per incidenti e suicidi a causa delle pessime ed estreme condizioni lavorative.

Non passa inosservato neanche l’impatto che il cobalto ha a livello ecologico, nonostante questo elemento sia considerato indispensabile per la produzione delle batterie agli ioni di litio presenti in tutti i dispositivi marchiati Apple.

Scopri le gravi condizioni in cui vigono i lavoratori delle miniere di cobalto.

 

La politica di trasparenza di Apple

Ed è proprio in virtù di questi spiacevoli avvenimenti che, ad oggi tra le varie qualità che si possono riscontrare in Apple, c’è l’interesse di mettere in chiaro ai propri acquirenti, che siano nuovi o meno, i vari materiali e le quantità utilizzate durante la costruzione dei loro pretenziosi devices, adottando una politica fondata sulla trasparenza a dir poco notevole e che non passa inosservata.

 

Confezioni e...

Specialmente negli ultimi anni, in cui la sensibilità nei confronti della questione ambientale ha avuto un notevole sviluppo, Apple ha messo bene in chiaro di avere ambiziosi progetti per impattare quanto meno possibile ai danni dell’ambiente.

Sicuramente una tattica adottata e nota a molti è quella riguardante il confezionamento dei vari devices, nonché la più recente: la percentuale dei materiali impiegati per la confezione, che raggiunge quasi la cifra tonda, è costituita da fibre.

Queste fibre vengono coltivate prevalentemente in suoli asiatici che vedono una grande abbondanza di materie prime tra cui la pianta di bambù.

Apple ha però deciso di gravare ancor meno su questa risorsa, riciclando enormi quantità di carta e un’altra notevole e diffusa materia prima asiatica: la canna da zucchero.

 

dispositivi

Ma la confezione è solo una piccola parte del progetto totale di Apple: importantissimi sono anche l’impatto che ha l’assemblaggio dei devices e i materiali impiegati per la loro costruzione. Per quanto riguarda i dispositivi, infatti, il brand ha deciso di impiegare in larga scala materiali per la maggiore riciclabili come l’alluminio e ha del tutto eliminato come elementi il PVC (un materiale termoplastico che non ha le stesse qualità performanti dell’alluminio), il mercurio e l’arsenico e tanti altri materiali difficilmente riciclabili e tossici per l’ambiente.

 

Gas serra e carbon neutrality

Apple è anche molto scrupoloso nel tenere al corrente sulle quantità di gas serra prodotte durante il trasporto, la fase di assemblaggio e la vita di un Iphone, che è sicuramente uno dei devices più acquistati e prodotti nel mondo tra le varie proposte del brand.

Infatti, l’azienda stima che dalla costruzione alla fine del ciclo vitale di questi dispositivi, vengano consumati all’incirca ottanta kilogrammi di CO2.

 

Ma ciò non basta: nonostante tutte queste modifiche e accortezze dimostrate negli anni, Apple ha dichiarato di voler raggiungere l’impatto zero entro la fine di questo decennio.

Riuscirà nel suo intento? Le premesse ci sono tutte.

 

Articolo di Martina Migliaccio

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