Beneficiamo quotidianamente dei vantaggi delle nuove tecnologie, ma raramente ci chiediamo come sono realizzate o come i materiali impiegati vengono reperiti, estratti e lavorati.
Alcuni dei materiali utilizzati nella produzione dei nuovi dispositivi sono metalli come il litio e il cobalto.
Sin dal 1991 vengono utilizzati per la produzione di batterie agli ioni di litio, impiegate poi, negli anni successivi, nella fabbricazione di dispositivi cellulari, tablet o di auto elettriche e ibride. La possibilità di ricaricare le batterie consente un utilizzo più prolungato dei dispositivi che fanno inevitabilmente parte della nostra vita, ma questo non è abbastanza per poter definire "sostenibile" tale pratica.
Le batterie a ioni di litio hanno comunque "una data di scadenza" e le loro performance vengono messe a dura prova dalla crescente necessità individuale di sfruttare le nuove tecnologie in qualsiasi ambito (vedi smart-working e utilizzo sfrenato degli smartphone).
L'utilizzo di queste batterie fa parte della nostra quotidianità, un utilizzo consapevole è più che necessario per evitare il proliferarsi di realtà come quelle presenti in alcuni dei paesi in cui i metalli che le compongono vengono estratti.
Dove avviene l’estrazione
Nel caso del litio, secondo i dati rilevati dallo US Geological Survey (USGS) relativamente all'anno 2018, il maggior produttore mondiale è l’Australia, mentre in Sud America emergono il Cile e l'Argentina. A fare scalpore oggi è la decisione del Messico di nazionalizzare l'estrazione del minerale proveniente dalla più grande miniera mondiale che si trova appunto nella Sierra Madre occidentale, escludendo così la Cina dal processo.
Cobalto e diritti umani
Ad attirare l'attenzione negli ultimi anni è però l'estrazione del cobalto, il cui prelievo avviene in particolare nella Repubblica Democratica del Congo. Nel 2020, dalle miniere presenti in Congo sono stati estratti 99.000 tonnellate di cobalto: circa un decimo di queste sono state estratte a mano. Sembrerebbe che il prezzo da pagare per un’ipotetica miglioria ecologica, come il raggiungimento di benefici climatici derivanti dall’uso di veicoli elettrici, sia la vita dei lavoratori in miniera.
Lo sfruttamento dei lavoratori secondo i report di Amnesty International è uno dei maggiori problemi derivanti dall' incessante aumento di domanda delle batterie a litio. Le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti i minatori vanno contro ogni principio previsto dai diritti umani: schiavismo, corruzione e sfruttamento minorile sono all'ordine del giorno.
Ad essere sfruttati sono bambini di appena 7 anni, uomini di cui non viene presa in considerazione la propria salute fisica, obbligati a turni di lavoro interminabili, in condizioni pericolose e disumane. Sono loro a rischiare la vita in mezzo alla polvere tossica per estrarre cobalto per le grandi multinazionali. Tutto ciò accade sotto i nostri occhi, e la loro vita dipende anche dalle nostre decisioni.
Provvedimenti Ue
La Commissione Europea nell’11 marzo 2020 ha presentato il Circular Economy Action Plan che rientra nel Green Deal dichiarato dalla Presidentessa Ursula von der Leyen.
Un ottimo punto di partenza per rendere sostenibile l’economia Europea. Gli obiettivi del Green Deal sono appunto quelli di promuovere l’uso efficiente delle risorse e ripristinare la biodiversità riducendo l’inquinamento.
Nello specifico il Circular Economy Action Plan prevede specifiche azioni come:
- Rendere i prodotti sostenibili
- Responsabilizzare consumatori e acquirenti pubblici
- Concentrarsi su settori per cui le risorse impiegate hanno un alto potenziale di circolarità
- Garantire meno sprechi
Inoltre, la Commissione Europea ha presentato un nuovo regolamento che prevede l’introduzione di standard minimi obbligatori di sostenibilità e sicurezza per tutte le batterie immesse sul mercato europeo. L'obiettivo è quello di minimizzare l’utilizzo di sostanze inquinanti sostituendole con materiali di riciclo.
Questo provvedimento spinge quindi a trovare un’alternativa all’utilizzo di cobalto con la speranza di ottenere risultati positivi anche nell’ambito dei diritti umani di chi lavora per estrarlo.
Una cosa è certa, le nuove tecnologie non cambieranno il mondo, non senza la costante presenza della coscienza e conoscenza umana. Il primo passo puoi farlo anche tu!
Articolo di Martina Mercuri
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