Tensione di fine carica: ecco perché lo smartphone non interrompe automaticamente la ricarica

Tensione di fine carica: ecco perché lo smartphone non interrompe automaticamente la ricarica

La carica dei nostri smartphone è uno dei processi più importanti per noi, perché ci permette di utilizzare quanto più possibile i nostri devices durante l’arco della giornata.

Ma sappiamo davvero tutto su questa procedura fondamentale?


Batterie agli ioni di litio

È sicuramente importante introdurre l’elemento chiave che permette alla carica di avere luogo: la batteria, in particolare quella agli ioni di litio.

Perché queste batterie nello specifico? Sicuramente per la facilità con cui si ricaricano, perché, a detta di molti esperti, non soffrono dell’effetto memoria e anche per il loro peso relativamente basso rispetto alla quantità di energia che riescono a contenere.

 

Cosa è importante sapere sulla carica dei nostri devices

La maggior parte dei meccanismi che si trovano all’interno dei nostri devices, alimentati dalle batterie agli ioni di litio, supportano una tensione massima di 4.35V.

Questo valore permette alla batteria di caricarsi in modo tale da consentire al consumatore di poter utilizzare il proprio dispositivo in maniera ottimale, per un lasso di tempo prolungato durante la giornata.

Bisogna dire però che, ad un voltaggio del genere, la vita media della batteria si dimezza, dando non pochi problemi all’utilizzo che si fa del device in termini di durata.

Utilizzare un voltaggio di poco minore, ad esempio, potrebbe già aiutare di più la batteria a non esaurirsi e stressarsi troppo velocemente.


Tensione di fine carica: la fase poco nota ma non per questo meno importante

Un ciclo completo di ricarica ha varie fasi e spesso il consumatore tende ad ignorare del tutto quella forse più importante: la tensione di fine carica.

Tutti i dispositivi a batteria interrompono il flusso di corrente una volta arrivati al 100% di carica ma mantengono la batteria alla sua tensione di fine carica (al 100%) per evitare che si scarichi durante la notte.

Questo perché? La risposta è abbastanza semplice: tutti i devices, purché siano portatili e che quindi si ricarichino tramite cavo USB, arrivati alla carica massima interrompono il flusso di corrente diretto alla batteria, continuando però a mantenere la carica al 100% nel momento in cui dovesse scendere durante la notte (topping charge).

Un esempio evidente lo abbiamo nel momento in cui mettiamo a caricare il cellulare durante la notte, cosa tra l’altro sbagliatissima: possiamo notare infatti che, anche dopo tutta la notte, al mattino non troviamo mai il dispositivo a una percentuale di ricarica inferiore al 100%. 


Tips utilissime per aiutare le nostre batterie

Fare attenzione a come carichiamo il nostro cellulare è importante, ma possiamo avere anche altre accortezze per cercare di far del bene alle batterie dei nostri dispositivi.

Il primo è sicuramente quello di non lasciare il cellulare a caricare per tutta la notte: un cellulare e la sua batteria non hanno bisogno di tutte queste ore per caricarsi e ciò non farebbe altro che velocizzare il processo di degradamento della batteria.

È sempre meglio fare più cicli di ricarica durante una giornata, purché siano brevi, rispetto a pochi cicli più lunghi che andando a sommarsi stressano non poco la batteria.

Importantissimo è anche non far scaricare completamente il cellulare ogni volta che lo si vuole caricare: esistono delle fasce ideali in cui è meglio caricare il cellulare e queste solitamente non vanno mai al di sotto del 25-35%.


Sembrerà banale, ma queste piccole fasi e attenzioni possono cambiare radicalmente la vita media di una batteria e di conseguenza del nostro adorato smartphone!

 

Articolo di Martina Migliaccio 

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