Il futuro della ricarica cellulare è legato ad un filo, o più corretto sarebbe dire all’assenza di fili. 

Il numero di dispositivi cellulari è in crescita, e tutti vanno ricaricati, più o meno spesso. Non solo, ormai utilizziamo i nostri smartphone senza sosta, sovraccaricandoli di funzioni e aspettandoci durate di carica sempre più lunghe. Le batterie però, al contrario di sensori e processori, fanno pochi progressi, non si evolvono con la stessa velocità, e quindi diventa necessaria una soluzione. 

Dopo anni in cui ci si è concentrati sul design e sulle fotocamere, ora l'obiettivo è garantire batterie più potenti, durature, capaci di ricaricarsi in pochissimi minuti, ma soprattutto eliminare i caricabatterie con l’alimentazione a cavo e ridurre l’impatto ambientale della loro produzione.

 

USB di tipo C

Il primo passo è stato fatto con la volontà di creare l’USB di tipo C: un nuovo tipo di connettore per la trasmissione dati e l’alimentazione elettrica che sostituisce i precedenti tipi A e B. Offre diversi vantaggi, fra cui uno uno scambio dati più veloce e l’aumento delle prestazioni di ricarica. Inoltre, il caricatore universale, diventando uno standard per tutti, elimina l’esigenza di uno specifico attacco per ogni singolo apparecchio, aiutando a ridurre la produzione di rifiuti elettronici.

Ma ancora non basta. Il tempo di ricarica del cellulare continua a richiedere lunghe attese e la durata delle batterie, con l’usura, si riduce drasticamente.

Il vero traguardo, quello a cui tutti mirano è la batteria più duratura possibile. Per ottenere ciò, dovrebbe cambiare il concetto di ricarica e trovare un modo diverso di immettere energia nelle celle della batteria, abbattendo i tempi morti ed evitando surriscaldamenti o danni.

 

Immagina di riuscire a ricaricare lo smartphone in poco tempo senza doverlo collegare al cavo: è la ricarica a distanza, la nuova frontiera nel mondo della tecnologia: quando lo smartphone raggiunge una certa distanza, il caricatore presente nella stanza si attiverà in automatico, caricando in poco tempo il nostro dispositivo.

 

Ricarica a distanza

I primi modelli sul mercato, si basano su tecnologia a induzione elettromagnetica. Ma come funziona?

Una bobina di trasmissione invia un segnale, che viene ricevuto da un apparecchio compatibile. Una volta rilevata, l'induzione elettromagnetica si avvia.

Gli elettroni all'interno della bobina di trasmissione iniziano a muoversi, ciò genera un campo magnetico. Questo flusso di elettroni nella bobina alimenta la batteria.

Tuttavia questo metodo porta con sé alcune problematiche, come l’efficienza energetica: alimentare una batteria a distanza disperde molta energia e questo riduce l’efficienza. O ancora per renderla sicura bisogna limitare la trasmissione di energia perché troppa potenza può creare sistemi pericolosi per la salute.

 

Ricarica Laser

La vera rivoluzione con la sperimentazione negli ultimi mesi della ricarica laser. Invece di utilizzare il sistema a due bobine elettromagnetiche che si usa per la ricarica senza fili, questa nuova tecnologia sfrutta un sistema che si collega al soffitto e invia energia luminosa, concentrata in un raggio, focalizzandolo direttamente sul dispositivo da ricaricare. Un’idea senza precedenti che si basa sull'applicazione di tecnologie già esistenti e, quindi, potenzialmente spendibile fin da subito sul mercato.

Tutto molto bello, ma tutt’altro che semplice. Al momento si tratta ancora di prototipi in fase sperimentale, da perfezionare e sono molte le perplessità che restano. Il problema principale è che occorrono smartphone adatti a supportare questa tecnologia, e cioè dotati di un micro-pannello solare per ricevere l’energia luminosa e trasformarla in energia elettrica.

 

Se nella fantasia comune, la ricarica via etere ci teletrasporta nel futuro, nella realtà si vede già la sua concretizzazione. Non ci resta che aspettare e vedere dove si spingerà oltre questa tecnologia.

 

Articolo di Joyce Donnarumma

 

Fonti

tech.everyeye.it

gqitalia.it

europarl.europa.eu

wired.it

 

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