La tecnologia ha decisamente trasformato le nostre abitudini, specialmente il modo con cui comunichiamo. Ci ha cambiati a tal punto, che ci vien difficile immaginare il mondo contemporaneo senza di essa.

 

Il titolo dell’articolo non vuole avere uno stampo tecnofobico, ma è semplicemente una domanda che spesso ci poniamo, magari quando ci capita di osservare un nostro amico che futilmente non riesce a staccarsi dal cellulare, o perfino osservando noi stessi che facciamo un lavoro che praticamente ci induce a stare a stretto contatto con un pc per svariate ore della giornata.

Tecnologia: uso e abuso

La tecnologia, sembra quasi banale sottolinearlo, non sempre è un male, ma come tutte le cose andrebbe impiegata con responsabilità, insegnando soprattutto ai più giovani a gestirla, poiché eliminarla del tutto comporterebbe una sorta analfabetismo tecnologico che sicuramente, non consentirebbe loro di ottenere quelli strumenti necessari per vivere in questa società.  Il primo passo da compiere è dunque insegnare alle nuove generazioni la differenza che esiste tra uso e abuso. I ragazzi di oggi, sono nati con la tecnologia e molte volte, purtroppo ne sono dipendenti. Noi invece abbiamo conosciuto un mondo nel quale era impossibile filmare ogni istante della giornata o fotografare ogni pietanza che avevamo in tavola. Educare le nuove generazioni a tal proposito, non significa chiudersi al mondo, bensì fornire degli strumenti in modo tale che le persone vivano più libere, e non dipendenti dalla tecnologia. Siamo consapevoli che non è un compito facile in questa società, dove sembra che la felicità debba coincidere con il consumare il più possibile e possedere mille strumenti tecnologici per futili motivi. 

Prendere atto della realtà che ci circonda, comprendere gli svantaggi che un eccesso di tecnologia comporta, sembra essere un approccio intelligente per vivere meglio, per giovani e meno giovani.

 

È possibile farne del tutto a meno?

Ovviamente è possibile, ma dipende da come una persona sceglie di vivere la propria vita. 

Guardandoci attorno ed essendo obiettivi, possiamo constatare che fattivamente non è così semplice farne del tutto a meno, perché facendo un esempio, quando va via la corrente per qualche minuto, in molte famiglie arriva la disperazione: con la mancanza dalla corrente, è come se alle persone mancasse all’improvviso la capacità di fare compagnia a sé stessi, la capacità di vincere la noia, ci si sente isolati dal mondo e in molti casi meno futili, impossibilitati a svolgere il proprio lavoro. 

Navigando per il web abbiamo la possibilità di vedere diversi esperimenti sociali svolti da molti ragazzi, che sfidano loro stessi autoimponendosi di non usare smartphone, pc e altri strumenti tecnologici per diverse settimane. Si tratta comunque di esperimenti che intraprendono consci del fatto che avranno una durata limitata nel tempo e che successivamente si ritornerà alla vita di sempre, magari con qualche miglioria, dopo aver compreso che nella loro quotidianità era presente un eccesso di tecnologia

Se si vuole vivere del tutto senza tecnologia o limitarne massicciamente il suo utilizzo, senza subirne troppo gli svantaggi che tale condotta comporterebbe, occorrerebbe anzitutto agire in sinergia con altre persone che vorrebbero intraprendere tale scopo.

Organizzarsi a tal proposito potrebbe essere un buon inizio, magari utopico e irrealizzabile.

Ma se riflettiamo un attimo, ci accorgiamo che anche noi siamo figli di un’utopia. 

 

Articolo di Michele Fiori

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