Sviluppo sostenibile ambientale, sociale ed economico. Ecco su cosa si basa l’Agenda 2030 che pone obiettivi ambiziosi e condivisi tra i 193 stati membri dell’Onu. Le premesse ci sono, ma sarà davvero possibile raggiungere i traguardi desiderati?

 

L’Agenda 2030 è un programma d’azione estremamente complesso e articolato, con obiettivi a lungo termine: non è facile parlarne in pochi paragrafi. Cercheremo di sintetizzare i punti più salienti del piano, in modo che tutti possano comprendere cosa è ma soprattutto perché è importante conoscerlo.

L’Agenda 2030 è stata definita e sottoscritta nel settembre 2015 dai 193 paesi membri dell’Onu come strategia volta a risolvere le varie problematiche che affliggono il nuovo millennio, e vede come termine di arrivo, appunto, il 2030. Articolata in obiettivi interconnessi fra loro, si pone come strategia per uno sviluppo sostenibile non solo in termini ambientali, ma anche economici e sociali. Il programma difatti è ampio e gli obiettivi individuati sono lungimiranti e ambiziosi: si tratta di raggiungere traguardi benefici in senso universale incentrati sulle persone e sul benessere umano e dei sistemi naturali. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 sono raccolti nella Risoluzione delle Nazioni Unite e porta il titolo di: “Trasformare il nostro mondo. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Un titolo di grande impatto e sicuramente suggestivo. D’altro canto, le Risoluzioni delle Nazioni Unite costituiscono gli atti giuridici più importanti che l’Onu può adottare, il cui valore, nonostante non sia vincolante a livello legale, è di grande forza simbolica e politica.

Le radici del programma, inoltre, affondano nella meno recente Convenzione di Rio de Janeiro del 1992, in cui per la prima volta vennero affrontante le principali problematiche legate ad ambiti sociali, economici e ambientali, punto di partenza e d’ispirazione per le più recenti convenzioni, protocolli e conferenze su tali temi.

 

L’azione che il programma auspica di mettere in atto per il raggiungimento dei propri obiettivi, è soprattutto un’azione collettiva: tutti gli Stati dovranno impegnarsi per garantire che l’arrivo al traguardo 2030 porti reali e positivi risultati.

La collaborazione è infatti una delle 5 aree in cui è articolato il programma, di cui adesso parleremo.

 

17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile e non solo

Il programma dell’Agenda 2030 si articola in 17 obiettivi, individuati in 5 aree di “importanza cruciale per l’umanità e il pianeta” (così definite nell’atto ufficiale).

 

  • Persone: la prima area riguarda appunto le persone. La povertà, la fame e l’impossibilità di autodeterminazione sono problematiche che affliggono milioni di persone nel mondo;
  • Pianeta: la degradazione ambientale, il cambiamento climatico e la cattiva gestione delle risorse naturali sono aspetti cruciali di questo secolo; proteggere il pianeta è fondamentale per preservare i bisogni non solo delle generazioni presenti ma anche di quelle future;
  • Prosperità: non solo economica, ma anche sociale e tecnologica, in modo che tutte le persone possano vivere una vita dignitosa e soddisfacente nel rispetto e in armonia con la natura;
  • Pace: l’Agenda 2030 promuove le società pacifiche e inclusive, libere da qualsiasi forma di tirannia e violenza. Parafrasando l’atto ufficiale: non può esserci sviluppo sostenibile senza pace e viceversa;
  • Collaborazione: area cruciale per il raggiungimento degli obiettivi, è la collaborazione globale basata sul più profondo spirito di solidarietà.

    Persone, pianeta, prosperità, pace e collaborazione. Aree intrinsecamente collegate fra loro, su cui si basano i 17 obiettivi dell’Agenda 2030

    Molti degli obiettivi individuati, sono comuni a quelli previsti dalla scorsa COP26, in cui ancora una volta si è ribadita l’urgenza e la necessità di far qualcosa per evitare che il pianeta letteralmente collassi.

    Ma come raggiungere questi 17 obiettivi? L’agenda 2030 ha inoltre stilato una lista di 196 strategie da mettere in atto per il loro raggiungimento. E si è ormai a metà percorso.


    Obiettivi ambiziosi: ma davvero realizzabili?

    Sono già trascorsi 7 anni dalla deliberazione dell’Agenda 2030, ma la strada è ancora lunga e il percorso tortuoso. I dubbi sul raggiungimento dei 17 obiettivi prefissati sono molti, ma la speranza e l’impegno degli Stati membri dell’Onu è sicuramente reale.

    Sconfiggere la povertà e la fame, raggiungere la pace globale, salvare il pianeta dal degrado ambientale e dall’estinzione animale e vegetale sono obiettivi grandi e intimorisce solo leggerne. Obiettivi che strizzano l’occhio ad un mondo utopico in un cui regna l’armonia fra i popoli e la natura.

    L’emergenza epidemiologica dovuta al Sars-CoV-2, i conflitti e le vicende geopolitiche che stanno segnando questo secolo non sono di aiuto, certo, al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda, ma sicuramente sono un monito non indifferente della direzione che l’umanità -e di conseguenza la natura- sta prendendo.

    Tuttavia, nonostante il raggiungimento di tutti i 17 obiettivi sia ancora un miraggio, qualcosa si è mosso. Secondo l’analisi dei dati dell’ASVIS, sui report Onu sul progresso dell’Agenda, i 3 paesi più vicini al traguardo 2030 sono Danimarca, Svezia e Finlandia. Helsinki, capitale della Finlandia, è diventata un esempio da seguire per tutte le altre nazioni: città più sostenibile del mondo, ma allo stesso tempo hi-tech, promuove ed incentiva inoltre progetti culturali orientati all’eguaglianza e alle pari opportunità. Al 2019, i 3 paesi ne hanno già raggiunti 6 dei 17 previsti.

    La situazione è ben meno brillante per l’Italia che, di fatto, non ha raggiunto ancora neppure uno degli obiettivi. Non l’unico Stato indietro, ma ben al di sotto della media europea, posizionandosi al 18esimo posto su 28 per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi. La situazione è grave, ma ci sono stati dei miglioramenti. Il report ASVIS del 2021 mostra come negli ultimi 2 anni ci siano stati dei progressi per quanto riguarda gli indicatori relativi alla sostenibilità energetica, alla lotta al cambiamento climatico e alla giustizia, mentre sono rimasti stabili o sono andati a peggiorare i restanti indicatori.

     

    È difficile prevedere quali e quanti obiettivi dell’Agenda 2030 verranno davvero raggiunti a livello globale.

    L’invito, ancora una volta, è quello di fare uno sforzo in più: invito rivolto non solo ai vertici delle Nazioni ma anche alle singole persone. Perché anche l’azione del singolo può Trasformare il nostro mondo.

     

     

    Articolo di Marzia Diodati 

     

    Fonti


    unirc.org (1)

    unric.org (2)

    unric.org (3)

    sustainabledevelopment.un.org

    asvis.it

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